Giro d’Italia 2019, Presentazioni Squadre: Team Ineos

Gioventù al potere per il Team Ineos al Giro d’Italia 2019. L’infortunio dell’ultima ora di Egan Bernal ha scombussolato un po’ i piani della rinominata formazione britannica, che ha così deciso di schierare tutti i suoi talenti in rampa di lancio, che negli anni a venire potrebbero essere i volti di riferimento per le corse di tre settimane. Molti di questi, infatti, sono abili scalatori, pertanto sono le frazioni più impegnative lo scenario in cui ci aspettiamo di avere in bella vista le nuove maglie della Ineos.

Le prime tappe saranno utili a capire le gerarchie all’interno del team, chi proverà a curare la classifica generale e chi, invece, si dovrà mettere a disposizione dei compagni oppure tentare la sorte con un’azione da lontano. Le attenzioni mediatiche di questi giorni sono state riposte soprattutto sul simpatico Tao Geoghegan Hart, lanciato dalle prime due vittorie da professionista al Tour of the Alps e desideroso di testarsi in un palcoscenico di assoluto prestigio come quello della Corsa Rosa. Il suo entusiasmo e motivazioni potranno essere da traino a tutta la squadra, oltre al fatto che i suoi limiti sono ancora perlopiù sconosciuti, quindi sarà interessante vedere dove potrà arrivare. Discorso simile per quanto riguarda Pavel Sivakov, che al Tour of the Alps si è addirittura portato a casa la classifica generale. Il russo è un classe 1997, quindi non ci si può aspettare di vederlo battagliare ad altissimi livelli per tre settimane, ma se è da sempre considerato uno dei talenti più cristallini del ciclismo mondiale un motivo ci sarà. Questo Giro d’Italia rappresenterà per lui il primo vero importante test della sua carriera.

Un po’ a sorpresa, si ritrova ad esordire in un Grande Giro Ivan Sosa, chiamato a sostituire all’ultimo minuto il connazionale Bernal. Assaggi del suo talento ne abbiamo già avuti, soprattutto l’anno passato con l’Androni, e il Giro sembra presentare il profilo ideale per un corridore con le sue caratteristiche. Certo, la condizione fisica è una bella incognita visto che questa corsa non era nei suoi piani, ma da appassionati ci accontenteremmo di vederlo competitivo nell’ultima settimana, dove potrebbe regalare un bello show sulle Alpi. Interessante sarà vedere cosa riuscirà a fare anche Eddie Dunbar, che è il meno chiacchierato tra i giovani del Team Ineos, ma che invece ha già dimostrato di andare forte e che per questo andrà tenuto d’occhio. Questi due corridori, insieme agli atri due succitati, saranno parte attiva nella lotta alla Maglia Bianca.

Classe 1997 è anche Jhonatan Narvaez, che magari non ha il talento di Sivakov o Sosa, ma non per questo va trascurato. Anche lui si trova bene in salita e anche lui avrà alcune opportunità per mettersi in mostra. Chi, invece, per ora, non è riuscito a fare il salto di qualità tanto atteso è Sebastian Henao, professionista da sei anni ma ancora a caccia del primo squillo coi grandi. Classe 1993, ha ancora tempo per invertire la rotta, ma molto del suo futuro potrebbe dipendere da questo Giro d’Italia, nel quale sarà chiamato a dare qualche segnale. A tenere a bada questo mucchio di giovani scalmanati, ci penseranno Christian Knees e Salvatore Puccio, che fungeranno da registi in corsa. Per quanto riguarda l’italiano, inoltre, è lecito attenderselo anche in qualche azione da lontano.

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